Nick: Georgie Oggetto: Lasciate parlare una che Data: 11/7/2005 11.35.39 Visite: 22
ci vive quotidianamente con questa cosa: io ho due genitori davvero d'oro, mi hanno sempre dato tutto ciò di cui necessitavo, e me ne danno ancora. Spesso ho degli scontri con loro, per scontri intendo confronti di idee che non hanno buon fine. Tra questi scontri vi sono stati anche quelli relativi agli orari di "ritirata". E' facile dire che chi è in questa situazione non lotta quando chi deve lottare non è la stessa persona che sta parlando. Per i ragazzi, si sa, la vita è più facile. Basta che fanno un po' di bordello e "tò! ciò che volevi è tuo". Intorno alle ragazze aleggia ancora una paira di non so cosa, apprensione. Ho provato più di una volta a far ragionare i miei genitori, a dire che così facendo fanno in modo di farmi escludere dal resto del "mondo giovanile", ma non è servito. Secondo loro esistono gruppi di ragazzi che hanno le mie stesse restrizione e che prima o poi li troverò...certo, quando sarà vecchia e decrepita forse. Per anni ho sofferto di questa loro non curanza verso questa mia situazione. Mi sentivo isolata e stavolta non per il mio carattero un po' introverso. Ora ci convivo, non faccio più storie. Mi sono tirata un po' l'orario e torno all'una quelle poche volte che esco (perchè sono poche le volte in cui trovo qualcuno disposto a fare prima a causa mia), e spesso chiedo scusa per l'orario. Ce l'ho nel sangue oramai. Per me è diventato normale dire "no, non posso venire, devo tornare presto". Prima ci piangevo, oggi non più. Non sparate supeto sentenze sulla debolezza o robe varie. Quando si hanno genitori come i miei non servono tutte le lotte del mondo. Ci si convive e quando sarà ci si regolerà autonomamente. Per il momento zitto e mosca. Vita sì, ma anche no!
|