Nick: Nuje Oggetto: EURO, IL CASO SPAGNOLO Data: 12/7/2005 13.52.8 Visite: 362
Ieri ho incontrato un mio giovane amico 23enne che da 2 anni si è trasferito a Granada in Spagna. Sono stato molto felice nell'apprendere che ha svoltato alla grande. E' andato li' perchè si era messo con una ragazza spagnola che faceva l'erasmus a Napoli, ha iniziato come cameriere a 40 euro al giorno e poi, visto il successo di un piccolo locale a Granada che passa pop-rock spagnolo ha convinto il titolare del ristorante presso il quale lavorava, ad aprire con la stessa impostazione l'attiguo locale a 3 piani che era inutilizzato. Guadagna 2.400 euro al mese, paga 300 euro al mese l'affitto di una casa molto bella con parquet, aria condizionata, ecc. Mi ha detto che la vita costa molto meno li' in Spagna, per esempio un pacchetto di marlboro costa 3 euro, la benzina 1 euro, con 5 euro mangi al ristorante a menù del giorno, gli affitti per una bella casa sono intorno ai 250/300 euro. Mi ha anche detto che è molto stupito di come sia aumentato il costo della vita qua e che non tornerebbe nemmeno se lo ammazzassero. Diamo sempre la colpa all'euro del caro prezzi italiano, non sono un'economista e non so dirvi se non aderendo all'euro saremmo stati meglio oppure se la benzina, per esempio, sarebbe costata 3000 lire al litro e avremmo avuto un'inflazione molto più alta di quella attuale. Però c'è anche da dire che in tutti gli altri paesi in cui è stato introdotto l'euro la vita non è aumentata come qua. Allora diventa obbligatorio chiedersi di chi è la colpa. Che ha fatto questo governo per vigilare sulla dinamica dei prezzi? La risposta è semplice: nulla. E la frenata dei consumi sta provocando una crisi sempre più ampia delo nostro paese, mentre i nostri partner europei ne sono colpiti in misura sensibilmente inferiore. Ad aprile 2006 non dimenticate di mandarli a casa.
patrioti, comunisti e partigiani |
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