Nick: Franti Oggetto: La Image & Spawn Data: 12/5/2003 14.22.16 Visite: 26
Premesse: 1) E' un post alla NEVERLAND (mi sto divertendo e continuerò coi fumetti, così come lui fa con le serie animate ), quindi mi basta che lo leggano NEVERLAND, per l'appunto, Evi|Arma, MarTin e \\WILD, posto che alla maggior' parte di voi, pare che i fumetti non piacciono ( ma quann' v'accerit' in massa ? ). 2) Spero che qualcuno, con questi thread, si avvicini al bellissimo mondo dei fumetti. 3) Evi|Arma: sei troppo lento. Dicci cmq gli ultimi risvolti (quelli recenti ) di Spawn. A) La Casa Editrice Image Comics. Agli inizi degli anni novanta tutto il fumetto statunitense era all'apice della notorietà. Era il periodo delle copertine multiple e dei disegnatori superstar. Qualsiasi cosa venisse prodotta dai disegnatori di allora, quali Mc Farlane, Larsen, Keown, Liefield, Lee, Portacio, era garanzia di vendita stratosferica. Associando il successo di una testata al disegnatore, si pensò di sfruttare al massimo questo trend, creando nuove testate ad hoc per essi: ecco quindi una nuova testata degli X-Men per Jim Lee, un nuovo Spiderman per Mc Farlane, una nuova X-Force per Liefield. L'operazione portò degli ottimi risultati alla Marvel: l'interesse del lettore veniva indirizzato verso l'autore e non verso il personaggio. Questa situazione, però, si rivolse come un boomerang contro la Marvel stessa quando i vari autori decisero di mettersi “in proprio”. Così nel 1991 i migliori disegnatori della Marvel, distribuiti da una piccola casa californiana, la Malibù, fondarono l'Image Comics. Inizialmente gli autori che presero parte a questo progetto furono sette, Erik Larsen, Todd Mc Farlane, Whilce Portacio, Marc Silvestri, Jim Lee, Rob Liefield e Jim Valentino. Ad essi, nel corso degli anni, si aggiungeranno molti altri autori, alcuni in maniera definitiva, altri solo per alcune miniserie. B) Nasce Spawn.
In tale contesto il grande Todd Mc Farlane, autore e il disegnatore principale di Spawn, comincia a muovere i suoi primi passi. E' in questo contesto che nasce quindi un fumetto atipico e originale: Spawn. Spaw, nei disegni, ricorda uno Spiderman più gotico, con occhi grande come Spiderman, che vive tra le immondizie ed i palazzi, disegnati in maniera altrettanto gotica, di New York, vestito con un costume spettacolare, con catene e mantello. Le avventure si sdoppiano tra New York e l’Inferno. Spawn è un moderno Faust, che ha venduto la sua anima al diavolo per ottenere qualcosa. Quel qualcosa non è Potere o Ricchezza: è l’Amore. Spawn è morto e fa un patto con il diavolo per poter tornare ad abbracciare la moglie.
In questa “creazione” di Mc Farlane viene a galla tutta l’inesperienza di questi autori in erba: nessuno è realmente in grado, a parte forse Erik Larsen con il suo Savage Dragon, di costruire un vero progetto ad ampio respiro. Seguendo la moda imperante di quegli anni, un nuovo personaggio viene dato in pasto al lettore spiegando poco o niente della sua genesi e dell'ambiente in cui si muove. Questo trucco narrativo, che incuriosisce il lettore e lo fa diventare parte attiva, era di sicuro effetto, però aveva (ed ha ) come condizione necessaria che almeno l'autore abbia ben chiaro in testa dove si andrà a parare. Ad esempio, chi ha avuto la fortuna di leggere il periodo doro degli X-Men di Claremont, l'Animal Man di Morrison, il Bone di Jeff Smith, l'Hulk di Peter David, ha avuto l’impressione di un grande affresco, già chiaro nella mente dello scrittore, con tutti i tasselli del mosaico che, col proseguire della storia, durata anche diversi anni, si incastravano perfettamente al loro posto. I vari Mc Farlane e Rob Lifield, invece, pur essendo eccellenti disegnatori, misero tantissima carne a cuocere, senza sapere di preciso in che modo venirne a capo. Il primo Spawn, quello dei numeri dall'uno all'otto, rispecchia esattamente questo modus operandi. Questa è la storia che ci viene narrata in questo primo ciclo di avventure: un ex killer a pagamento, ucciso da un compagno d’armi (chapel degli Youngblood, altra testata Image firmata da Rob Liefeld ), fa un patto con una creatura demoniaca, Malebolgia, per poter risorgere e ritornare dalla moglie. Il demone, però, rispetta i patti solo a metà: Al Simmons (l’alter ego “umano” di Spawn ) rinasce con delle fattezze mostruose, cinque anni dopo la propria morte, scoprendo la moglie risposata con il suo migliore amico e madre di una bellissima bambina. Spawn possiede sì poteri sovrannaturali, ma ogni volta che vengono usati consumano una specie di energia: quando questa finirà, Spawn verrà definitivamente richiamato agli inferi. Accanto al protagonista della serie si muove un cast di comprimari abbastanza scarno, almeno nei primi numeri. Conosciamo subito la nemesi di Spawn, il Violator; una coppia di investigatori che farà da cornice a tutte le sue avventure, ma che in queste prime storie non hanno ancora un ruolo e una personalità ben distinta, e un simpatico trio di presentatori televisivi che attraverso tre diversi canali TV, commentano tutti gli avvenimenti della città da diversi punti di vista. Ad essi si aggiungono l'ex moglie di Al Simmons, Wanda, il nuovo marito, Terry Fitzgerald e Jason Wynn, il vero “cattivo” della serie, spietato uomo di potere senza scrupoli, che si scoprirà poi essere il mandante dell’omicidio di Al Simmons.
Dopo i primi numeri di Spawn, Mc Farlane sembra non sapeva come sviluppare la trama e l'intera storia subisce una battuta d'arresto. Quasi nulla la caratterizzazione dei personaggi di contorno, inesistente il background della serie, pochi gli spunti narrativi. Dopo soli quattro numeri Mc Farlane pare aver già esaurito la propria vena creativa. E a questo punto che il suo talento ( anche per gli affari ) dà il meglio di se. Chiama i migliori writers del mercato a scrivere delle storie autoconclusive, dando loro completa autonomia creativa: Alan Moore, Neil Gaiman, Dave Sim e Frank Miller sono i quattro prescelti per scrivere altrettante storie di Spawn, dal numero 8 al 12. Dave Sim e Frank Miller scrivono due storie bellissime, ma completamente slegate da ogni riferimento, e il loro apporto alla serie risulta marginale. Diverso il discorso per gli altri due autori inglesi. In sole due storie Alan Moore e Neil Gaiman costruiscono quel famoso background del personaggio, finora assente, creando presupposti e spunti per tutte le future avventure. Alan Moore, l'osannato autore inglese di Swamp Thing e Watchmen, costruisce un racconto in cui Spawn non appare neanche, ambientato in quell’inferno che Mc Farlane ci aveva fatto vedere solo di sfuggita. La trama del racconto è molto semplice e diventa, in sostanza, un pretesto per descrivere il tipo di inferno che Moore immagina nel mondo di Spawn: un pedofilo omicida di bambini, Billy Kincaid, ucciso da Spawn, arriva all'inferno e comincia il proprio viaggio, assieme ad altri peccatori, verso la zona di punizione a cui è stato assegnato. Per lo scrittore di Watchman, l'inferno è molto simile a quello immaginato da Dante, diviso in sfere, a seconda dei peccati e delle pene di ogni dannato. Fin qui niente di speciale, se non che, arrivato all'ottava sfera, chiamata anche Malebolgia, destinazione del lungo viaggio, scopriamo che il destino di Kincaid sarà uguale a quello di Spawn e che, prima di questi due, a tantissimi altri è toccata la stessa sorte: gli viene data un'uniforme uguale a quella di Spawn e ci viene rivelato che in realtà, un pò come per il simbiota di Venom, alias Spiderman, essa è un parassita neurale, una specie di essere senziente che si lega per sempre al proprio dannato. Scopriamo così che il destino di Spawn sarà quello di diventare un generale delle armate infernali quando, il giorno del giudizio, si scatenerà la battaglia finale fra demoni ed angeli. Il costume, con il compito di proteggere e difendere il proprio "padrone", è l'arma in dotazione a questi demoni. Più volte, nel corso di episodi futuri, Mc Farlane userà queste qualità del costume per risolvere diverse situazioni. Successivamente la narrazione passa a Neil Gaiman, l'autore di Sandman e Death. Gaiman colloca Spawn nel medioevo e ci presenta un personaggio che farà la fortuna di Mc Farlane: Angela. L'idea di Gaiman è che anche in paradiso, come nell'inferno, vi sia una stretta gerarchia militare e che i cosiddetti angeli abbiano gli stessi difetti, superbia, cupidigia, lussuria, dei comuni mortali. La storia si divide in due parti: dapprima Gaiman ci illustra le tecniche di caccia agli Hellspawn, mostrandoci per la prima volta un soldato delle schiere celesti alle prese con uno Spawn medioevale. Nella seconda parte, invece, ambientato ai giorni nostri, ritroviamo il nostro eroe, suo malgrado preda di Angela. Molti gli spunti interessanti lanciati da Gaiman e ripresi in seguito da Mc Farlane. Per prima cosa l'idea degli angeli con fattezze femminili, con una base operativa sulla terra molto più simile ad una multinazionale che a una chiesa. Poi quella, già suggerita da Moore, di un intero esercito di Spawn che nel corso dei secoli si sono succeduti, in momenti differenti, nel "mondo dei vivi". Proprio grazie a questa nuova ambientazione ( non più un solo demone, Spawn appunto, con le sembianze di Al Simmons, ma tanti Spawn, separati nel tempo ) sarà possibile narrarne le gesta cambiando completamente personaggi, scenario ed epoca. Sul fronte dei personaggi il contributo di Gaiman è ancora più decisivo. Ben tre le "new entry": Angela, che proprio con Gaiman sarà protagonista di una miniserie personale, Gabrielle, l'arcangelo che, con le fattezze di donna in carriera, ha il compito di tenere sotto controllo "gli affari terreni" e Cagliostro, misterioso barbone, molto simile ad uno stregone medioevale, che diventerà una specie di mentore per Spawn. C) Gli sviluppi della Serie. Inizialmente Mc Farlane pare non essere in grado di sfruttare appieno le idee proposte dai colleghi. Dopo la parentesi dei quattro autori, continua la mediocre narrazione di storie insipide, con Spawn alle prese con il proprio assassino prima, e di nuovo con il Violator poi. L'impressione che si è che, nonostante le origini mistiche del suo personaggio, Mc Farlane si trovi molto più a suo agio con avventure urbane e con tematiche sociali. La forza del personaggio, quindi, viene sfruttata solo da autori esterni, che inseriscono sempre più Spawn in scenari misticheggianti. Dopo i famosi quattro numeri, infatti, toccherà a Grant Morrison prima, e di nuovo a Moore e Gaiman poi, scrivere le storie più intriganti di Spawn, aventi come protagonisti sempre angeli o demoni. Tutto il lavoro di Mc Farlane è quindi da buttare? Sicuramente no. Nel proseguo della serie troviamo l'autore canadese sempre più misurato, con trame ben costruite e storie che, se non primeggiano per originalità, sono comunque ben scritte. I temi sociali e la vita di tutti i giorni, un paradosso per un personaggio venuto dagli inferi, sono quelli che più stanno a cuore all'autore, e le sue prove migliori sono sicuramente piccoli racconti di quotidiana violenza. Proprio da questi racconti e dalla miniserie di Angela, scritta da Gaiman, la serie comincia a diventare superba. Naturalmente Mc Farlane non è comunque un Claremont o un Peter Dadid, ma il canadese raffina in maniera sensibile la sua abiltà di narratore. d) I Disegni. Il fumetto Spawn è superbo per l'aspetto grafico. Mc Farlane cerca di offrire un prodotto grafico di assoluta qualità. Il colorista e il letterista dei primi numeri, per esempio, erano il meglio che il mercato poteva offrire in quel momento ( Steve Oliff e Tom Orzechowsky ) e, anche quando la gestione delle tante attività legate a Spawn hanno allontanato l’autore canadese dai disegni del proprio personaggio, artisti di primissimo piano, quali Greg Capullo e Tony Daniel, prenderanno degnamente il suo posto. Lo stile grafico della collana è un altro degli aspetti caratteristici di Spawn. Mentre altri autori, ad esempio Larsen, hanno preferito pubblicare meno numeri, ma continuare a fare tutto da soli, Mc Farlane ha preferito affidarsi a validissimi disegnatori che hanno dovuto cercare di adattare il più possibile il loro tratto al suo. Dei due disegnatori che lo hanno sostituito, sicuramente il più importante è Greg Capullo, attuale disegnatore, in America ed in Italia, delle storie di Spawn. Assunto come disegnatore di emergenza, e poi come disegnatore della mini di Angela, Capullo porta alla testata di Spawn quel rigore nelle forme e nella prospettiva che da sempre sono stati il tallone d'Achille di Mc Farlane. Il binomio Capullo - Mc Farlane, rispettivamente disegno e chine, è uno dei più esplosivi che offre attualmente il mercato americano. E) Il fenomeno Spawn. Se fino ad ora abbiamo parlato di Spawn come se fosse un fumetto normale, dobbiamo ora abbandonare la visione ristretta del giornalino che deve intrattenere le masse, ed entrare nell'enorme ottica del mondo dell'industria e del merchandising, che ha fatto la fortuna di Mc Farlane e del suo personaggio. Nei tempi d'oro del fumetto, il giornalino era il prodotto finale da cui trarre il profitto, ed era lui che guidava, in linea di massima, gli altri mercati. Prima i personaggi apparivano sui fumetti perché servivano a fare una bella storia, poi, nel caso, la loro immagine veniva sfruttata commercialmente su magliette, giochi, eccetera. Mc Farlane, per primo, inverte la tendenza: il fumetto come strumento per pubblicizzare giocattoli, videogiochi, figurine eccetera. Provate a pensarci: un fumetto, che costa $1.95 e che esce ogni mese, quanto potrà rendere al suo creatore? Pensate adesso se solo un lettore su cinque di quelli che acquistano Spawn compra tutti i pupazzi (ogni anno ne escono in media sette o otto, con un prezzo di circa $15 ) quanto incasserà Mc Farlane? Si viene così a creare un nuovo fenomeno: nuovi personaggi sui fumetti per poter fare nuove serie di pupazzi, nuovi pupazzi, anche slegati dal mondo di Spawn, per avvicinare nuovi lettori al fumetto. L'approccio di Mc Farlane al mondo del marketing è totale ma mirato. In pieno boom del fumetto, Spawn, già nei primi numeri, si presenta corredato da felpe e T-shirt. Dopo neanche due anni è il momento dei pupazzi vera miniera d’oro per l’autore canadese. Di qualità decisamente superiore alla media, questi pupazzi, ormai arrivati all'ottava serie, danno a Todd la possibilità e i fondi per finanziare nuove iniziative. Si incomincia a parlare di cartoni animati, di video giochi, sino ad arrivare alla produzione di un film con attori veri. L'ultimo atto di “servilismo” del fumetto nei confronti del mercato è avvenuto proprio in concomitanza con l'uscita in America del film dedicato a Spawn. Per problemi relativi ai diritti d'autore ( Chapel, membro della Younglbood e vero assassino di Spawn nel fumetto, è infatti un personaggio creato dal suo ex collega Rob Liefield ) Mc Farlane si è visto costretto a rivedere le origini del suo personaggio: Al Simmons non è stato ucciso dal suo vecchio commilitone, Chapel appunto, ma da una dark lady a cui è stato commissionato l'omicidio. Fin qui tutto bene, posto che è normale che per esigenze cinematografiche si compiano piccole licenze poetiche. Peccato che Mc Farlane, per coerenza col film, tra l’altro veramente brutto rispetto al fumetto, abbia deciso di variare anche le origini del personaggio nel fumetto, rinnegando, in sostanza, le origini già illustrate.
Al momento l'impero di Spawn può vantare all'attivo: due serie a fumetti a lui dedicate più alcune miniserie ad esso collegate, per un totale di circa 95.000.000 di copie vendute in tutto il mondo, un film già uscito e uno nuovo in programmazione, una serie di cartoni animati dark, trasmessi a "mezzanotte" dalla rete via cavo HBO, un CD con la colonna sonora originale del film, un videogioco plattform per la consolle Nintendo ed uno in uscita per la Sony Playstation, un sito internet, due serie di cards, qualche dozzina di T-shirt, 8 serie di pupazzetti direttamente tratti dal mondo di Spawn. Fonte: Il web ed in particolare Glamazonia. Vittorio Emanuele
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