Nick: Nuje Oggetto: IL CALCIO INGLESE Data: 5/9/2005 17.3.24 Visite: 218
Ho scaricato un paio di giorni fa "Hooligan" un famosissimo documentario televisivo realizzato a metà degli anni 80 sulla ICF, ovvero la intercity firm del West Ham, probabilmente la più famigerata banda da stadio del Regno Unito. Negli stessi anni vivevo a Londra, ho visto la mia prima partita il 15 settembre 1984 a Stamford Bridge, Chelsea - West Ham. Inutile dire che questo documentario mi ha fatto tornare in mente un sacco di ricordi,a partire dagli stadi che non erano i mortori di posti a sedere che sono oggi gli stadi inglesi. Stamford Bridge, per esempio, aveva 4 tribune diverse e una pista per le corse dei cani intorno al rettangolo di gioco. I biglietti costavano poco, mi sembra che per lo shed (la "curva" del Chelsea pagai 4 sterline o giù di li'), lo stadio era un luogo di socializzazione obbligato per i giovani della classe lavoratrice, mentre i chiattilli preferivano il rugby e il cricket. Poi piano piano il calcio inglese è cambiato, biglietti sempre più costosi, nuovi stadi con tutti posti a sedere, tribune per i vip con terrazzino che affaccia sul campo, stewards che ti espellono dallo stadio se urli qualche invettiva (cosa normalissima), operazioni di polizia conclusesi con condanne durissime. Steve Hickmott e altri 4 Chelsea condannati a pene fra i 6 e 10 anni di carcere, processo poi invalidato perchè la polizia aveva costruito false prove, intanto si sono fatti 3 anni di carcere. Altri due Chelsea condannati a 6 e 7 anni senza lo straccio di una prova, in seguito a un documentario girato in incognito nel quale non si vedono altro che chiacchiere e qualche tafferuglio, certo non proporzionato alle pene comminate. Insomma il tanto decantato calcio inglese è solo una macchina per fare soldi che recluta il suo pubblico nella middle-upper class, uno sport senza più identità, senza legami con la sua base sociale storica di riferimento. In poche parole: una merda. E questo è il modello che si sta imponendo anche in Italia, con partite giocate quando fa più comodo alla pay tv (vedi la serie B al sabato pomeriggio, della serie scordati le trasferte e fatti l'abbonamento a sky o a mediaset premium), misure liberticide che non trovano riscontro in incidenti particolarmente gravi (la vera violenza negli stadi è una cosa degli anni 80, primi 90, non certo di oggi). Questo è il calcio a misura di tifosotto. Nell'epoca in cui si abbattono le frontiere fra le nazioni per entrare in uno stadio devi tirare fuori svariate volte i documenti. A me sembra paradossale.
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