Nick: ilBuio Oggetto: re:le ragioni del NO Data: 15/6/2006 15.34.20 Visite: 66
concordo il sito è brutto.
purtroppo la devoluscion è molto, ma molto peggio.
Per quanto riguarda un'informazione "imparziale" o "politically correct", essa è estremamente desiderabile ma anche estremamente difficile da ottenere. Una vera informazione imparziale, infatti, non potrebbe limitarsi a diffondere il testo della costituzione così come è ed il testo delle modifiche su cui si vota.....facendo così infatti sembrerebbe una fredda scelta tra due modelli organizzativi....un po' come se stessimo decidendo in un'azienda che peso dare ai vari uffici e come organizzarli.
invece per conoscere veramente la costituzione occorre conoscere molte altre cose: la storia, il diritto, la politica. Per esempio, quando la nostra costituzione ha scelto un modello parlamentare, lo ha fatto per precise ragioni storiche e politiche. Si voleva evitare la concentrazione di poteri nelle mani di un uomo solo...cosa che era successa persino con una costituzione liberale come lo Statuto albertino.
Quando i costituenti hanno scelto un modello di stato unitario con l'articolazione in regioni (di cui cinque a statuto speciale) lo hanno fatto per tutelare l'indivisibilità nazionale. L'Unità è stata il sogno per secoli degli italiani, divisi in tanti staterelli litigiosi che non contavano nulla- L'Unità d'Italia ( realizzata da uno stato del nord come il regno sabaudo) fu ribadita dai Costituenti anche perché vi fosse l'UGUAGLIANZA DI TUTTI I CITTADINI DI FRONTE ALLA LEGGE- L'Unità fu difesa dai nostri costituenti-dopo la sconfitta italiana nella seconda guerra mondiale- anche per evitare disastrosi smembramenti(che furono invece imposti alla Germania). Le regioni, attuate solo nel 1970, e soprattutto le regioni a statuto speciale furono previste proprio per evitare che i localismi fossero repressi e potessero scoppiare in manifestazioni degenerative ( i costituenti non sono riusciti in questo intento....visti bossi e calderoli)
Quando si parla di federalismo bisognerebbe ricordare che esso negli stati in cui è adottato (es. stati uniti, svizzera, ecc.) fu utilizzato come strumento per UNIRE entità che prima erano divise!!! Non c'è niente di male in questo....c'è molto di male e di strano nell'utilizzare questo strumento (caso credo unico al mondo) per ALLENTARE L'UNITA' di uno stato già unitario. Federalismo in fondo significa "patto", "patto di unione" e non "ciascuno vada perla propria strada"!!
E'difficile dare una fredda informazione neutra sulla pseudo cultura "celtica" "padana" ecc. che sta alla base di questa riforma costituzionale. E'altresì difficile essere neutrali di fronte a scelte come la devoluzione di competenze alle regioni su servizi essenziali quali la salute e la scuola. Un leghista vi direbbe..."che male c'è, ognuno si organizza come crede a casa sua!"-..... tuttavia bisognerebbe ricordarsi che sarebbe un vero passo indietro rispetto ad oggi in cui la stessa assistenza è obbligatoria per tutti e le stesse leggi valgono per tutti i cittadini. Senza un servizio sanitario o scolastico nazionale, le differenze tra le regioni(già purtroppo esistenti) diventerebbero legittime e sacrosante....e questo è puro regresso.
è difficle mantenersi asettici quando si stabilisce che il processo per varare le leggi verrebbbe "semplificato" distinguendo tra materie "nazionali" devolute alla sola camera e materie "regionali" devolute al solo senato delle regioni. Chiunque abbia studiato diritto costituzionale o politica sa che quasi tutte le materie più importanti sono miste o "glocal" cioè investono piani generali e piani locali contemporaneamente (si pensi alla protezione dell'ambiente, ai rifiuti, all'energia, ai trasporti, all'economia, alla politica industriale, AI CONTRATTI COLLETTIVI DI LAVORO)- Sapendo questo si può capire che il processo legislativo diventerebbe complicatissimo......con una serie di conflitti tra camera e senato praticamente irrisolvibili....
in conclusione non credo si possa essere neutri....(certo bisogna informarsi, ma bisogna anche sapere che non siamo di fronte ad una materia scientifica per cui non è possibile misurare empiricamente tutti i moltissimi fattori storici, culturali, giuridici.... è una questione politica...).
non sono per niente neutro, ma credo di essere onesto nel dire che AL REFERENDUM si può solo dire NO |