Nick: ggeggè Oggetto: re:Post sui tifosi e sul tifo Data: 27/11/2006 17.16.16 Visite: 96
Guarda... + chiaro di così.... Dove voglio arrivare: Voglio arrivare a due mie personali conclusioni: La prima: Essa è supportata da innumerevoli studi scientifici, cioè il tifoso moderato, è raramente autore di violenze in quanto non "carica" di significati l’evento sportivo. Non lo "lega" all’amore, ad una fede, al rispetto, onore, ecc. Non è quasi mai inserito in gruppi, quindi non scattano in lui tutti quei meccanismi di identificazione vicaria, di io – eroico, di disobbedienza all’autorità, di bisogno di identità ecc. QUINDI quando sento parlare di cani sciolti quali autori di violenze dentro e fuori dallo stadio, mi scoccia un pò la cosa… La seconda: Il tifoso non moderato facilmente incontra il fenomeno del "deragliamento percettivo e cognitivo" cioè deforma la realtà e non sa rispondere adeguatamente alla realtà, pigliando fischi per pernacchie (libro molto interessante è quello di Valerio Marchi, Il derby del bambino morto. Violenza e ordine pubblico nel calcio, quando su quell’episodio della partita della roma bloccata, alcuni tifosi giuravano di aver visto con i propri occhi il bimbo ammazzato dalle forze dell’ordine… Domande: Può essere che il tifos8 sia un tifoso non da seconda serie? Per la città di Napoli che ha bisogno di una ristrutturazione del welfare per ovvi motivi, è bene indirizzare i giovanissimi alla pratica dell’identificazione di massa quasi sempre distruttiva? anche guevara ha sintetizzato bene
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