Ho fatto nei miei giorni cose discutibili
E sotto pelle porto segni indelebili
Ho famigliarizzato con le mie oscurità
E patteggiato sul dolore una stabilità

Pre rit: E ciò che può capitarti
Quando rimani a guardarti
Allineare risvegli dentro albe meccaniche

Ho affondato i denti a puro scopo diagnostico
Per ritrovare in fondo solo cenere e costole

Pre rit: E ciò che può capitarti
Quando rimani a guardarti
Allineare i risvegli dentro albe meccaniche

Rit: Nell'amara litania delle solite cose ci si può morire sai
Nel conforto eutanasia delle solite cose ci si può finire?.finire
Nell'amara litania delle solite cose ci si può morire sai
Nel conforto eutansia delle solite cose ci si può finire?finire

Ho infilato il cappio alle mie notti più lugubri
Ma ho visto negli specchi evaporare le immagini
E diventare vecchio ciò che un tempo era giovane

Pre rit: E ciò che può capitarti
Quando rimani a guardarti
Allineare i risvegli dentro albe meccaniche

Rit: Nell'amara litania delle solite cose ci si può morire sai
Nel conforto eutanasia delle solite cose ci si può finire?..finire
Nell'amara litania delle solite cose ci si può morire sai
Nel confotrto eutanasia delle solite coseci si può finire?..finire

Dentro albe meccaniche
Dentro albe meccaniche

Il Rosso.
Il mio cappotto, uno dei miei preferiti. Il mio ombrello. Come la bambina di Schindler's list. O almeno così mi sembra, quando tutto il resto della città è grigia come un film in bianco e nero e i miei colori stonano con quelle pagliuzze bicolore che sono nient'altro che un'interruzione di segnale alla tv prima dell'avvento del digitale.
Avverto il ticchettìo della pioggia sulla tela che copre la mia testa, accompagnato dal bruciore della carta delle sigarette che porto cautamente alle labbra. La cenere è in pendant col resto del mondo oggi.
Ho in testa Dusty Springfield che canta The Look of Love accompagnata dal tocco di Burt Bacharach. Sono nella mia stanza e danzo, da sola, coi passi a memoria imparati un passato lontano, quando potevo anche permettermi di sognare di diventare una grande ballerina, prima di una grande pianista, prima di una grande scrittrice, prima di un grande professionista.
Il ticchettìo fa da metronomo alla musica che ho in mente.
E' il desiderio di perfezione che distrugge le persone. Perchè essere il migliore, sempre, è quello che ti abitui a dover  simulare di essere per il qualcun altro di turno, nessuno escluso.

Allora cerchi un nascondiglio sicuro dove celare le tue imperfezioni, le tue insicurezze, le tue titubanze, dove ti senti libero di essere mediocre, perchè realizzi, in un momento, che hai smesso da tempo di avere aspettative verso te stesso che rasentino l'ottimo risultato.
E' un angolo, vicino ad una finestra, da dove puoi guardare la vita degli altri mentre le goccioline d'acqua si inseguono lungo il vetro, e tu percorri dall'altro lato del mondo questa danza di corpi che corrono e si raggiungono e poi si lasciano e si rincontrano ancora, con le dita che premono delicatamente sul materiale trasparente lasciando aloni di calore che ti rammentano il sangue che continua a scorrere nelle tue vene.
Quand'è che finisce questo cinema?
Mentre le tue braccia lambiscono le tue gambe e la testa è poggiata sul metallo che incornicia la tua visuale su tutto il resto avverti una carezza col dorso di una mano vicino la guancia, che fissi alla spalla con un movimento della testa che ti allunga i lembi delle labbra. E' un sorriso che ti ha portato una tazza di the caldo, prima di sedersi al tuo fianco e coprirti la schiena dal freddo. Ora piove piano sul tuo volto, con gocce salate che si rincorrono sotto il mento e che fatichi a seguire con le dita.
Riesci solo a rompere la tempesta con un "sono contenta che mi abbia trovata". A cosa serve un nascondiglio se non speri di venire scovato, prima o poi? E a che serve rincantucciarsi a meditare, valutare, considerare se non condividi con qualcuno un momento di serenità? A che serve la perfezione quando riesci ad essere imperfetto alla presenza di una persona e accetti i tuoi nei senza l'esigenza di eclissarti?
Torni a danzare, con le braccia in aria, la gamba leggermente alzata, che ti proietta col bacino qualche centrimetro più in là e cerchi una nuova ambizione, qualcosa in cui non prevedi, almeno tu, di fallire.

E l'attesa termina, finalmente. Smette di piovere.
La città è ancora in bianco e nero.
Vorrà dire che cambierò cappotto, la prossima volta.

Questo è il mio modo per non dimenticarti… sono solo parole…

È successo tutto così in fretta e troppo veloce per capirlo.

In un secondo tutta la mia vita è cambiata e mai avrei pensato questo.. no mai!!! Ma io devo andare avanti anche se tu sei volato via!

Vivevamo pochi momenti insieme, ma ora non ce ne sarà più nemmeno uno!

Quando una persona importante se ne va se è importante in realtà non se ne andrà mai e tu, PAPÀ sarai sempre con me, dentro i miei ricordi più belli.

Ormai papà non ci sei più, non c è giorno che non ti pensi, non c è giorno in cui non pensi a tutto ciò che mi hai detto, a ciò che ci siamo detti negli ultimi anni. Ho mille domande in testa e nessuna risposta e mai ne avrò finché un giorno anch’io smetterò di respirare. Mi sono ritrovata sola ad affrontare il mio dolore e, tutt’ ora mi ritrovo continuamente a pensare a te e l’immagine di te non li lascia ragionare! Uno è il mio dolore, quello di averti perso, uno è il mio pentimento, non averti salutato e averti detto quanto ti amavo; una è la mia domanda: sei sereno ora? Domanda a cui non c è risposta, domanda che mi rifarò ogni giorno della mia vita…

Ma se è vero che chi muore ci guarda da lassù, allora spero che tu mi assista e che sia orgoglioso di me, perché di me stessa non lo sono per le troppe scelte sbagliate che ho fatto, per tutte le volte che ti ho fatto andare su tutte le furie… non c è più perdono di ciò ora che non ci sei più, perché solo te potevi darmelo… ma dagli errori si impara ed è per questo che cercherò di non rifarli. Si dice che “ darei tutto per un’altra occasione”…venderei solo l’anima al diavolo per rivederti solo dieci minuti e dirti tutto quello che non ti ho potuto dire, per poterti dire quanto mi manchi e quanto è grande il vuoto che mi hai lasciato! Dovrò convincermi che almeno tu ora sei libero da ogni forma di dolore, che ci guardi e proteggi da lassù e che sei accanto ai nonni, tuoi genitori, Intanto mi manchi… ci manchi a tutti!

Ho visto la mamma arrabbiata con la vita, i miei fratelli mi hanno abbracciato e singhiozzavano.. io vorrei cancellare dalla mente quei ricordi.

Quando è una persona buona ad andare via, forse il dolore è maggiore. Qualcuno ha detto che il tempo allevia il dolore, bèh, quel qualcuno aveva torto: il tempo non riempirà l enorme vuoto che hai lasciato dentro me, dentro tutti quelli che ti amavano e che ti amano… e sono tanti! 

Ogni mattina mi sveglio pensando che sia stato tutto un incubo, che non ti abbiamo perso, non l ho accettata la tua morte così, no e non so se e quando ci riuscirò!

Tutto quello che io davo per scontato era invece importante; nella vita nulla è banale perché da un giorno all’ altro si può perdere tutto, così come io e noi tutti abbiamo perso te!

 

Tante sono le cose che avrei voluto dirti, tutte quelle parole che un po’ per imbarazzo, un po’ per orgoglio non si dicono tra padre e figlia… MA CHE SI TRASMETTONO COL CUORE!!! Io e te ci amavamo tanto anche se non ce lo siamo mai detto né dimostrato come si conviene.

Tanti rimpianti primo fra tutti non averti mai detto TI VOGLIO BENE e non averlo mai sentito dalla tua bocca.. ma penso tu l’ abbia sempre saputo nonostante i miei silenzi come io lo sapevo dai tuoi; il rimpianto di non averti potuto essere di aiuto.

Buon Compleanno Papà!!!