Nick: azad Oggetto: Bavaglio sulla storia Data: 7/3/2006 23.56.33 Visite: 665
E va bene la par condicio. E va bene che c’è la campagna elettorale. E vanno bene le regole. E va bene tutto. Ma non scivoliamo nel ridicolo. Come accaduto in questi giorni in occasione della visita di Berlusconi negli Stati Uniti. Il premier italiano ha parlato al Parlamento Usa, un fatto storico che si è verificato solo altre tre volte. L’Italia, sia chiaro: l’Italia, non il candidato della Cdl ha parlato all’America. E in Italia che si fa? Non si discute di quel che ha detto. Ma del fatto che qualche tv lo abbia trasmesso. Uno scandalo, a dire il vero, c’è stato: gli italiani interessati sono dovuti "emigrare" su un canale privato, sul satellite, su internet perché la Rai s’è imposta una censura preventiva a scanso di polemiche. E’ questo il paradosso. Mentre a Washington la democratica Hilary Clinton si spellava le mani ascoltando il capo del governo tricolore, in Italia i suoi seguaci hanno fatto di tutto per spegnerlo, zittirlo, imbavagliarlo. Diciamola tutta. Noi ci siamo già espressi in passato perché fossero trasmesse in tv non una, ma dieci, cento, mille dirette di manifestazioni politiche. Di destra, sinistra, centro, sopra e sotto. A maggior ragione, quindi, ci restano lontane le tesi di chi voleva tacitare un evento storico per l’Italia, non per Berlusconi. Ma c’è di più: ci si è chiesto quanti voti può aver guadagnato il premier con il discorso di mercoledì scorso? Tre? Quattro? Cinque? La vicenda, invece, ricorda un episodio della scorsa campagna elettorale per le Politiche, quando a parti invertite si voleva censurare la Melandri perché inaugurava una mostra su Giotto. E si voleva vietare la diretta tv sul concerto del Primo maggio per paura che qualche cantante si lasciasse sfuggire un’intenzione di voto. Altra stupidità: se gli elettori seguissero le indicazioni di cantanti e attori la sinistra sarebbe al governo da cinquant’anni. E così, censura per censura, si cancella dal palinsesto un pezzo di storia del nostro Paese che dimostra che Berlusconi, quando parlava dell’amico George(Bush), non ci stava prendendo per i fondelli. Ma gli italiani, secondo la Rai, non devono sapere. Questo diventerà un Paese normale quando comincerà a giudicare i fatti e le politiche in base a quello che sono e non per i loro protagonisti. Per cui se il premier viene invitato dagli Usa a parlare all’America a gudagnarci è anzitutto l’Italia. Poi, forse, anche Berlusconi. FONTE: "Fratta Oggi" (Foglio di iniziativa politico-culturale a cura dell’Associazione Fratta Sociale) AnnoII n°25 di Marzo 2006 Non piangere se non puoi vedere il sole perchè le lacrime ti impediranno di vedere le stelle. |