Nick: Bardamu Oggetto: re:Una domanda, forse due o tre Data: 22/2/2009 12.33.36 Visite: 75
il testo parla dell'omosessualità in termini di devianza
Secondo Povia il gay non esiste. E' solo un comportamento sbagliato indotto da una cattiva educazione e nel testo viene spiegato chiaramente dove si perde sto ragazzo(nella vita reale si chiama Luca Tolve): "…mio padre non prendeva decisioni ed io non riuscivo mai a parlare stava fuori tutto il giorno per lavoro io avevo l’impressione che non fosse troppo vero….mamma infatti chiese la separazione…mamma mi parlava sempre male di papà mi diceva non sposarti mai per carità…" Insomma, questo è ricchione a causa dell’assenza della figura del papà e di una mamma troppo azzeccosa che impone la "scelta" omosessuale di Luca. Luca fa poi le cose zozze con un uomo in odore di pedofilia(hai visto mai che ci sparagnamo l'accostamento gay-pedofilo?) per compensare l’assenza della figura paterna e non va con le donne perché sua mamma ha sempre sconsigliato una relazione di coppia. Insomma, nel testo di Povia vengono accusati nell'ordine: gli omosessuali,le famiglie divorziate, il padre assente e la figura della mamma troppo presente. L’amore omosessuale viene visto come una relazione artificiosa volta a compensare un deficit di affetto di Luca. Invece l’amore eterosessuale è una relazione naturale dove il protagonista ritrova la sua per cosi dire "giusta inclinazione".