Nick: rockgirl Oggetto: Balla coi Puffi Data: 21/1/2010 13.32.36 Visite: 508
o anche 'SHEENA, la puffetta della giungla'. c'è un po' di tutto: alzata con pugno che invita il suo cowboy a fare parte della sua gente che sta per essere distrutta dagli yankees, sheena che combatte per la sua tribù prossima a scomparsa per mano degli americani, matrix: è possibile nientemeno che collegarsi a un altro corpo oppure a cose e ad animali con una pratica porta usb tentacolare. continuo? veramente troppo per questo avatar, film apice assoluto di scopiazzatura o "rielaborazione", se così vogliamo definirla, all'estremo. fosse solo questo? la sceneggiatura è patetica, piatta e banalissima. se il film fosse spogliato di tutta quella colorata animazione meriterebbe solo la terza serata su uno di quei nuovi canali del digitale. insomma a parte la trama (tutti maghi othelma: ora muore questo, ora succede questo) non ci hanno neanche risparmiato la stereotipizzazione dei personaggi. è lampante già dall'inizio, tanto per fare un esempio: i militari cattivi tutti yeah e parolacce con gli scienziati poveretti che devono soccombere all'ignoranza. oltretutto nessuno pare avere un capo, un governo che ordina ai militari cosa fare. c'è solo un pazzo lampadato e palestrato che butta tracchi ovunque. possibile? jamm. e ancora: lui, il protagonista, prossimo san francesco per via della conversione, che dopo aver confessato il tradimento al popolo, torna dalla donna gatto con un "ehi, tu mi hai cambiato". segue attacco isterico di lei (che in teoria dovrebbe essere un alieno ma reagisce come una solita donna da film qualunque-ista). e poi sempre l' eroe che accenna al nostro mondo, come se non si fosse assolutamente capito che è tutta una metafora(e che metafora?), esordendo con una breve malinconia per la mancanza di verde a causa dell'uomo cattivo. insomma come a dire di voler fare un poesia, ma che dico, un temino, sulla morte e poi scrivere: ciao, la morte è brutta. non c'è che dire, un vero paroliere questo james. aveva ragione alzatacongatto ad inizio film: "sta zitto, tu sei un bambino ignorante". certo, al di là dell'infantilismo con cui ci rapportiamo alle cose, quasi fossero giocattoli da usare e gettere senza preoccuparsi delle conseguenze, per fare (e vedere) questo film basta la testa di uno di quinta elementare. in pratica, è un film di animazione con tanti neon in cui la corrispondenza fra le creature e il film stesso è perfetta: gli animali sono appunto una rielaborazione di ciò che già conosciamo. un rinoceronte/squalo martello, cani-iene con i loro cuccioli, pterodattili, cavalli/formichieri, una sorta di t-rex. impossibile sentendo i versi di quest'ultimo non ricordare jurassic park. non si sono manco preoccupati di fare dei suoni nuovi. ma al massimo di aggiungere qualche arto del tutto inutile o qualche occhio qui e lì. le teorie evoluzionistiche vanno a puttane. ah il tutto poi, come da buon film per bambini tipo lilli & il vagabondo, è assolutamente CRISTIANIZZATO. umanizzazione ovunque: gli animali sembrano intendere perfettamente quello che gli viene ordinato perché, nonostante la bontà e la tenerezza della metafora ecologista, non ci dimentichiamo che anche in questa sorta di cartone animato doveva essere rimarcata la superiorità "umana". l'uomo è soggetto a dio e l'animale all'uomo. lo ripeteva sempre la mia bisnonna. ecco, però c'è da dire che mentre l'uomo in pratica è attila, dove passa non cresce un filo d'erba, il nostro corrispettivo blu e mezzo gatto mantiene un certo equilibrio e rispetto con ciò che lo circorda. del resto ce lo insegnano in tempo reale ancora le poche tribù rimaste. quelle dove l'occidentalizzazione, con le sue chiese e scuolette, non è ancora arrivata. a proposito di scuole, almeno la nostra sigourney weaver voleva solo entrarci in - pacifico- contatto con queste creature blu, come faceva in "gorilla nella nebbia" (altra secondo me "citazione"). mi dispiace solo che non possiamo più vedere l'eccezionale ripley ( di alien): il tempo è cambiato, è passato, ed è passato anche su di lei invecchiandola. non più la strafiga senza trucco, ma il fantasma con i boccoletti appena fatti e il mascara che incurva accuratamente le ciglia. che dire, in conclusione me la prendo tanto perché verranno assegnati chissà quanti premi per un filmetto in cui, credetemi, non c'è NULLA di colossale, se non un paio di nerd che hanno lavorato alla grafica. ma quale trilogia, quale star wars. quelli erano film fatti con budget stellari (mo ce vo) a cui lavoravano milioni di persone, per creare con i mezzi di allora cose tuttora spettacolari, e altrettante ne partecipavano come attori. c'era fantasia, non qualche animale arronzato e digitale. una nota positiva: vista la folla che ha assalito i cinema in questi giorni per vedere questo film, spero che il messaggio di fondo positivo offra una qualche riflessione su ora, le terra, noi. questa è sicuramente una cosa che sento molto e che, devo ammettere, non mi ha affatto fatto pesare le due ore e mezza di film. ma piuttosto ho partecipato con dolore alla distruzione francamente troppo poco cruenta per quello che è nella realtà, ai giorni nostri. a questo dovrebbe servire, quantomeno una riflessione a fine film. certo, sempre che riusciate a non vomitare per la canzoncina tipo titanic di sottofondo ai titoli di coda.
Eppur va tutto bene va proprio tutto bene, manca un po' l'appetito e il valium per dormire l'ho finito. |