Nick: Kashmir Oggetto: La sentenza. Data: 1/10/2004 17.38.14 Visite: 338
Seconda ora, filosofia. La professoressa, gran donna, ci ha raccontato di quando è andata a fare l'esame ad un nostro compagno di classe che però non frequenta la scuola con noi in quanto è in carcere. Argomento: Il mito della caverna di Platone....adatto ad un prigioniero direi... Questo ragazzo è giovane, è stato condannato a 10 anni di isolamento perché coinvolto in qualcosa di "losco" nella mafia, ma non si sa bene di cosa si tratti. Sta lì, non può avere contatti con l'esterno, è controllato ogni volta che deve cacare, pisciare, roba che se non gli viene perché si sente osservato alluccano e pensano chissà che sta facendo.... Non ha la televisione, non ha nulla, non può avere regali o generi alimentari da familiari e amici, l'unica cosa che gli danno il permesso di fare è leggere.. allora ha cominciato a studiare, col nostro stesso percorso, solo, con un pò di luce, col sudore che gli scende dalle ascelle, nel culo, sulla fronte, in quella gattabuia minuscola, caldissima in estate e gelida in inverno. Lui, un ragazzo giovane, si è fatto coinvolgere, o è stato costretto, non si sa. Ha sbagliato strada...e gli hanno tagliato la giovinezza, sia i mafiosi che i poliziotti. I porci stanno meglio, almeno hanno compagnia in mezzo al fango.... Io e Fiorella ci siamo messe a parlare di questa cosa, non discutendo sui 10 anni, ma sull'isolamento, roba da uscire pazzi, da far venir voglia di impiccarsi con i propri visceri, di fare a capate nel muro, di urlare e piangere per dieci anni. Lui, con la testa chinata, seduto su un letto sottile quanto una sfoglia di cipolla, con la filosofia ellenistica che lo nutre, Galileo che lo fa guardare oltre, Sallustio che gli da forza, le norme sociali che non lo aiutano a capire perché cazzo ha avuto questo trattamento, che lo portano a chiedersi "chi è il vero criminale?" Le nostre carissime compagne di classe, sentendo i nostri discorsi (chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni, loro a giorni muoiono), hanno cominciato a dire "Ha avuto quello che si merita!!!", "Occhio per occhio, dente per dente". Io ho detto: "Siete delle ciniche schifose, e facitev nu mazzett e cazz vuost", Fiorella invece si è ingrippata e continuava a tentare di spiegare il suo punto di vista, io in quattro anni ho capito che il fiato è meglio usarlo con delle persone, che sprecarlo con delle galline. Più Fiorella tentava di parlare e più la interrompevano "Fiorè ti vedi troppi film", "Fiorè quanto si stupida!!!", "Fiorè vatte a vedé i cartoni animati". Allora io mi incazzo, perché Fiorella non si tocca, e allucco varie imprecazioni, alla fine si stanno zitte. Fiorella è furiosa. Queste vogliono fà le psicologhe, bel modo di entrare nella mente di una persona, dicendo "ha sbagliato e deve pagare", sputando sentenze e giudizi senza neanche sapere c'ha fatt stu guaglion di preciso. Essere giudicati è da ignorare, giudicare è ignorante. Molto ignorante. Perché più ci crediamo sapienti più siamo ignoranti. Non capiremo mai che simm sul na maniat e sciem, e che nun capimm nu cazz e nient, quando crediamo di sapere tutto, soprattutto. Pronti a sputare sentenze su chi ha comportamenti o sta in posizioni sociali diverse dalle nostre, su chi fa qualcosa che il nostro "io->Dio" ritiene immorale. Se mi capiterà di giudicare, quando pulirò lo specchio ci sputerò sopra. "Occhio per occhio, e il mondo diventa cieco" -Gandhi- |