Nick: Kashmir Oggetto: Borchiata dentro Data: 20/10/2004 16.4.34 Visite: 211
Oggi sto bene, e quando sto bene penso a Sara, e quando penso a Sara sto bene, insomma, è tutto un circolo vizioso. Si, di vizi ne avevamo tanti, il vizio di scambiarci i vestiti, scambiarci identità, mettersi letteralmente "nei panni dell'altra", perché tanto ci sentivamo a nostro agio, una cosa sola eravamo, e forse lo siamo ancora. Stavamo perennemente insieme, forse pure troppo, non lo so, però era troppo bello, era magico, sempre. Avevamo diverse comitive, tutti ci volevano bene e si divertivano, anche se a volte scassavam o cazz malament, anche se una volta mi misi in braccio a Salvatore e gli si arrizzò, e Sara mi pariò addosso per tre giorni, anzi, mi parea addosso tuttora! O forse pariamo addosso a Salvatore, ah ma quello sempre! Anche se a volte noi cantavamo a squarciagola in mezzo alla strada, ubriache di passione a mezzanotte, e lei anche di birra, io andavo fuori molto più difficilmente, a lei bastava una Salvador Rossa o una Du Demon, però non si ubriacava fisicamente, almeno non del tutto, si faceva trasportare, dava via libera all'alcool di circolare per il corpo, per farla ridere, e per non farla pensare. A volte mi chiedo cosa sarebbe stata la mia vita senza di lei, e mi rispondo che non avrebbe avuto molto senso fino ad ora, lei è una di quelle persone che si incontrano una volta nella vita, e che ti fanno dimenticare tutto il resto. Era l'unica a cui davo Hildita in braccio con fiducia, e lei la accarezzava ogni tanto per farle sentire che era lì, che era con noi due, e che ci avrebbe fatto condividere momenti magici a dir poco. Ogni settimana si faceva male la mano, per un cazzotto all'armadio o al muro in un momento di rabbia, e io che ridevo come una deficente mentre le guardavo la mano gonfia e arrossata. Ogni giorno disegnava, è la migliore disegnatrice che conosco, da vita a quel che fa, ha scritto e disegnato un sacco di storie, molte di gioventù bruciate varie. Molte anche di rock, di punk, di sesso, di canne, di suoni e di eroi, di scuola e magia, di tante cose.. insomma, di gioventù bruciate varie. La nostra gioventù era bruciata, ma nel senso che intendo io: ardeva di passione, passione per tutte le cose, bastava un piccolo incontro dei nostri occhi per capirci. Una volta inseguimmo una signora parlando fra noi di omicidi, la inseguimmo per tutta Spoleto, fin quando la signora non si diresse verso la caserma della polizia, marò la facemmo cacare sotto, ma dovevamo sbariare, ci dovevamo sfogare, di troppi sogni negati, di troppe botte nascoste, di troppi desideri stroncati sul nascere. Tanto di sogni e desideri ne avevamo tanti, e ne abbiamo ancora, e figurati se ci fermano... Le botte, beh, di schiaffi morali ne abbiamo dati tanti, e ne daremo ancora. Ovunque andrai tu, ovunque andrò io..sarò qui ad aspettarti, e so che ci sarai anche tu. T'amo, borchia del mio cuore. |