Nick: Bostik` Oggetto: Il Reportage sul fatto Data: 4/1/2003 23.39.3 Visite: 8
Fonte sempre Ansa Forse Salvatore voleva soltanto far vedere agli amici che era uno 'tosto', o forse era uno dei tanti giovani che a 13 anni hanno la vita segnata, per colpe non loro. Ma gli e' andata male ed e' rimasto ucciso mentre tentava di rapinare uno scooter ad un poliziotto di poco piu' grande di lui: un agente di vent'anni che ha estratto la pistola e ha fatto fuoco. La tragedia e' avvenuta nel tardo pomeriggio a Scampia, quartiere alla periferia nord di Napoli dove la droga si vende a cielo aperto e il rischio di essere rapinati e' elevatissimo. Qui era cresciuto Salvatore, assieme al suo amico Thomas, di tre anni piu' grande di lui e ora piantonato in ospedale. Thomas era sul motorino con Salvatore, ma se la cavera': il proiettile che ha ucciso il 13enne lo ha colpito soltanto di striscio. Tutto e' iniziato dopo le 18 quando il poliziotto, fuori servizio, si e' messo in sella al suo scooter, un Liberty 150, per andare a fare una commissione. Dopo aver percorso pochi metri di via Labriola, secondo la ricostruzione della polizia, ha visto un gruppo di ragazzini fermi a parlottare tra loro vicino ad un motorino. Forse tra l'agente e Salvatore c'e' stato uno sguardo fugace, fatto sta che il destino di entrambi in quel momento era gia' segnato. Salvatore e Thomas, affermano in Questura, sono saliti sul mezzo, un Beverly. Salvatore alla guida e Thomas dietro, pronto a scattare. L'agente se ne e' accorto e ha tentato di fuggire ma i due, con un motorino piu' veloce, lo hanno raggiunto in meno di un chilometro e bloccato, mettendosi di traverso al Liberty. ''Scendi e dacci il motorino'' ha detto Thomas minacciandolo con la pistola. Il poliziotto avrebbe fatto un disperato tentativo di forzare il blocco senza riuscirci. A quel punto, ha raccontato l'agente ai colleghi, Salvatore avrebbe urlato all'amico: ''spara, spara''. E' in quel momento, sempre secondo la ricostruzione della polizia, che tra le mani del ventenne e' comparsa la pistola d'ordinanza: un solo colpo che ha raggiunto Salvatore sotto l'ascella e, uscendo all'altezza della spalla, si e' conficcato nel braccio destro di Thomas. I due sono riusciti a fuggire nonostante le ferite e qualche centinaio di metri piu' avanti hanno nascosto il motorino sotto il ponte dell'asse mediano, una via di rapido scorrimento che collega la citta' con l'hinterland. Mentre Thomas riusciva in qualche modo ad andare avanti, Salvatore e' crollato a terra, a meno di un chilometro da casa sua. I ragazzini sono stati visti da due carabinieri liberi dal servizio, che hanno dato l'allarme e prestato i primi soccorsi. Ai militari i due avrebbero detto di esser rimasti vittime di una rapina; versione che Thomas ha dato anche agli agenti che lo hanno ascoltato all'ospedale di Giugliano, dopo che il poliziotto lo ha riconosciuto come uno dei due autori della tentata rapina. Quando l'ambulanza e' arrivata Salvatore respirava ancora, ma il massaggio cardiaco e le cure immediate non sono bastate a salvarlo e ai medici non e' rimasto che stendergli addosso un telo bianco. La madre, quando e' arrivata, lo ha visto cosi' disteso, senza vita, e gli si e' gettata addosso, implorando di alzarsi. ''Ma non avete visto che era soltanto un bambino - ha urlato la donna tra i singhiozzi ai poliziotti - qualsiasi cosa avesse fatto non dovevate sparare''. ''Te l'avevo detto io di andare a scuola, te l'avevo detto io'' continuava a ripetere disperato un uomo, probabilmente il padre. |