Nick: Viola* Oggetto: La scelta delle donne Data: 4/10/2005 13.53.14 Visite: 439
Scusatemi, però credo che alcune cose andrebbero sottolineate. E questo post parla di una cosa diversa: del peso di una scelta. Come ho già scritto nel post di Zipper, credo che la scelta se abortire o meno debba essere esclusivamente delle donne. Gli uomini possono discettare quanto vogliono, tirare in ballo l’etica, se l’anima esista o meno, parlare di feti, embrioni etc… Ma la cruda verità è che una donna è sola con la sua gravidanza. E’ sola psicologicamente, che è la cosa peggiore. Solo noi donne possiamo conoscere cos’è la paura, l’ansia, l’angoscia di una gravidanza indesiderata, cos’è il tuo corpo che senti non appartenerti più. Non è una scelta facile, ma è una scelta che spetta a noi e solo a noi. Qualche giorno fa Adriano Sofri ha scritto un bell’articolo sulla pillola RU486, in cui tirava in ballo il vecchio slogan delle femministe: "E se Fanfani fosse una donna?", che si usava ai tempi della lotta per l’aborto. Sofri si chiedeva: "e se io fossi una donna?". E si rendeva conto che per quanti sforzi potesse fare, non sarebbe riuscito a capire mai fino in fondo cosa significa avere il peso di generare o no la vita (non inorridite anime pie, può essere anche un peso) su di sé. Perciò basta con questo terrorismo psicologico a base di immagini splatter, sono inutili. Perché niente può essere peggiore della responsabilità della scelta, di questa scelta. Lasciateci stare, per favore. "Due strade divergevano in un bosco, io scelsi quella meno frequentata" - R.Frost |