( 16/6/2011 21:24:52 N. 377211) - giangic ![]() ![]() |
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chiuderò gli occhi e salterò nel vuoto da domani però non avrò piu parola la mia condanna un silenzio eterno perchè calpesterò me stesso da domani mi odierò senza scusanti e non avrò stima piu di me per ar sentire qualcuno meglio- Ancora una volta sacrificherò me e sceglierò la via piu semplice che mi porterà lontano senza dignità cancellerò 12 anni di pensieri in un attimo cancellerò la mia arma la mia coerenza il mio esser pulito. |
( 16/6/2011 10:39:22 N. 377210) - *shanail* ![]() ![]() |
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( 16/6/2011 00:40:7 N. 377209) - alylia ![]() ![]() |
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Ho imparato a guardare bene le facce delle persone. A estraniarmi e vivere ogni tanto da voyeur, negli occhi della gente.
Posso immaginare la loro giornata, i loro pensieri. Le donne, se ci fate caso, la maggior parte di loro(non tutte, c'è una selezione naturale anche del sorriso) dopo una certa età hanno i lembi delle labbra verso il basso, come pendessero verso il centro della Terra. Ci puoi disegnare un cerchio perfetto se li congiungi seguendo la loro direzione verso il mento. Questa strana malformazione dovuta al decadimento della pelle e un po' ai molti pensieri malinconici, le fa sembrare come clown che da un momento all'altro cambiano espressione, tirano fuori dal taschino una pompetta d'acqua e fanno strage tra i presenti. Risvegliano i miei ricordi di infanzia di qualche serata al circo, perchè i momenti silenziosi, come quelli tristi, sono destinati a esplodere in un attimo di gioia collettiva. Ho sempre immaginato che finissero così, almeno, come qualcuno che si mette a urlare quando tutti stanno zitti in chiesa. Speravo ogni volta che succedesse. Probabilmente la delusione è stata uno dei motivi ad allontanarmi da questo posto. C'era troppa serietà. Gli uomini no. Gli uomini che prendono pullman, che camminano e si siedono sulle panchine sono sempre stanchi, ma sereni. Come se fosse l'esistenza femminile ad essere destinata al dolore. Sono seduta su una panca anch'io, guardo la gente che passa. Sto aspettando qualcosa, ma non ricordo neanch'io esattamente cosa, così nell'attesa di avere qualche indizio dalla mia memoria immortalo un paio di scene.
Ci sono quei due, ecco si parlano. Non sono molto lontani da me. Ho deciso che mi concentro su loro, sceglierò i loro discorsi. Strano come sia chiaro quando un uomo e una donna sono vicini in un modo che significa che c'è stato qualcosa in passato e ora non lo sanno, ma conservano una confidenza di sguardi che diventa una dichiarazione pubblica dei loro segreti. Si incontrano, lei prima di raggiungerlo si sistema il rossetto e i capelli. Però dice a se stessa che lo fa sempre. Ma perchè? c'era bisogno di ricordarsene? Lui aspetta facendo altro, scrutando il suo intorno, sembra un po' annoiato dall'attesa. Si sistema i pantaloni e si siede. Si sorridono, e cominciano a parlare. Dalla frequenza dei sorrisi di circostanza non parlano di niente di molto interessante, niente comunque che interessi davvero a uno di loro due. Ci sono dei discorsi che si fanno perchè si devono fare, per riempire i vuoti. Ma nessuno li vuole sentire. Si autogestiscono, sono risposte e domande retoriche, consuete, da incontri informali sebbene tra persone che si conoscono poco, quello che non sembrano essere loro. Chissà se se ne stanno accorgendo, chissà se pensano allo sfacelo di quella conversazione. Li riesco a vedere, due sacchi di parole che li separano, un po' distanziati al punto di posizionarsi nella direzione dei loro fianchi. Entrambi ne hanno portato uno e sperano che l'altro non se ne renda conto. Ognuno pensa a quando possa essere il momento migliore per svuotarlo, e invece le parole diventano di piombo e il sacco diventa difficile da trascinare, figurarsi da vuotare. E' che si guardano e si domandano se dire addio o torna. La sicurezza che pensiamo di avere quando ci rivolgiamo mentalmente alla nostra immagine riflessa smentisce il più delle volta quella che poi perdiamo di fronte al nostro reale interlocutore. Disegno una radio che mette nell'aria questa canzone Lo so, lo so che questo non è cipria, è sorriso… e sì, che non è luce, è solo un attimo di gloria e riguarda me, che sono qui davanti a te sotto la pioggia mentre tutto intorno è solamente pioggia e Francia… Chissà cosa possiamo dirci in fondo a questa luce… quali parole, luce di pioggia e luce di conquista… hum… lasciamo fare a questo albergo ormai così vicino, così accogliente, dove va a morir d’amore la gente… Io e te, chissà qualcuno ci avrà pure presentato… e abbiamo usato un taxi più un telefono più una piazza… Io e te, scaraventati dall’amore in una stanza, mentre tutto intorno è pioggia, pioggia, pioggia e Francia… E' che non li vedo convinti di qualsiasi parola che possa far crollare in qualche modo quell'equilibrio che pare sia instaurato, quello dove sopra c'è la follia e sotto il fracasso. Allora si dicono cose che non mordono, che non addentano niente, che circumvallano, parole come tangenti di un cerchio nel quale non si vuole entrare. Entrambi ormai attendono il momento del saluto, per andare altrove a sbrigare faccende che, diversamente da questa, possano essere concluse senza rimuginarci tanto. Lui le sfiora la spalla e lei gli posa un bacio tra la guancia e il collo. Tornano nelle loro direzioni, lui avverte una vibrazione alla tasca alla quale pone fine con un tasto. Lei pare stia componendo un numero. E' bizzarro, si incontrano cercando di parlarsi e finiscono comunicando con qualcun altro. Verso la fine mi viene da pensare che stavano tradendo quei primi sguardi. Non c'entravano niente col resto della storia. Ricordo la mia attesa, sollecita arriva a dirmi tutti i motivi per i quali ha ritardato. Abbozzo un sorriso perchè non potrei mai arrabbiarmi, e lascio il posto al prossimo spettatore. |
( 15/6/2011 19:29:47 N. 377207) - YeTy ![]() ![]() |
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Vamos a la Playa y tambien esto me ha gustato.[ Gravissimo ]
blog modificato il: 17/07/2011 18:45:25 |
( 15/6/2011 19:05:57 N. 377206) - Midori* ![]() ![]() |
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Procedura civile 30! Sono davvero contenta...sono riuscita a smuovere qualcosa.
Pensieri positivi,intuizioni,discorsi,un film STALKER che ti tocca dentro,gente che mi fa troppo ridere,il passato che mi lascia interdetta,gente che parla ancora...ma tu x me sei 0,amiche..le più belle che potessi desiderare...i tuoi complimenti papà...FELICE. *what goes around comes around*
blog modificato il: 16/06/2011 00:46:04 |
( 13/6/2011 17:32:48 N. 377204) - mitty ![]() ![]() |
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Vorrei che un risveglio così fosse per sempre. |
( 13/6/2011 13:07:30 N. 377203) - unerrore ![]() ![]() |
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Una sgualdrina, di qualità, una puttana vestita d'argento, lo strascico della veste sollevato da terra ma l'anima che si trascina. |
( 12/6/2011 21:15:22 N. 377201) - Kyo ![]() ![]() |
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ke palle questa vita...
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( 11/6/2011 22:28:39 N. 377197) - Linda King ![]() ![]() |
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I can't let you out, I still let you in
I can't let you out, I still let you in |
( 5/6/2011 11:22:29 N. 377179) - Nightboy89 ![]() ![]() |
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<[OGGETTO MULTIMEDIALE DISATTIVATO IN BLOGROOM]
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( 4/6/2011 23:14:3 N. 377176) - †D4Rk_L|gHt† ![]() ![]() |
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Le foto sono un qualcosa di assolutamente affascinante; immortalano un istante per sempre e con esso i pensieri e le emozioni.
Vedi quei sorrisi, quelle pose strane, senza un prima né un dopo. Vedi il tempo che è passato ma che è immobile in quello scatto. Ci sono certe foto che proprio non ricordavi, che ti mandando in pezzi un cuore già affannato; e poi ci sono quelle foto che ti fanno morir dal ridere; quelle in cui stavi veramente male e quelle di cui ricordi il preciso istante. Vorrei poter rivivere tutte quelle foto in cui c'eri tu. |
( 3/6/2011 09:17:53 N. 377174) - nnleggere ![]() ![]() |
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Fantascienza Secondo me politica è soprattutto opposizione. L’idea che ministri, sottosegretari, presidenti di commissione etc debbano per forza far parte della maggioranza, anche se non capiscono niente di quello che dovrebbero amministrare, mi pare drammatica: Castelli e Mastella ministri della Giustizia (ma almeno Castelli era intelligente) sono un monumento ad una concezione politica propria delle fazioni e non dei partiti. Così m’immagino che, in un panorama politico in cui le idee dell’avversario non sono sempre sbagliate e quelle dell’alleato sempre giuste, fare opposizione permetterebbe a persone preparate, intelligenti e laiche di decidere in base ai valori e ai contenuti; e al diavolo gli schieramenti. Nell’arcinota lettera che De Magistris, Alfano e Cavalli hanno scritto a Di Pietro c’è una frase che mi ha fatto pensare: “ … Chi spera che l’Idv torni un partito del 4 % per poterlo amministrare come meglio crede…” Delle insinuazioni sull’amministrazione del partito ho già scritto. Ma è la storia del 4 % che mi ha fatto riflettere. Dunque, Idv deve diventare un grande partito, 25, 30% e forse più. Sarebbe bellissimo, li facciamo tutti a strisce. Come si fa? Con tanti voti. E come si fa ad avere tanti voti? Qui cominciano i problemi. Nei miei giri per convegni mi trovo spesso a dividere la scena con altri oratori. Qualche volta professionisti, giornalisti, divulgatori di conoscenze specialistiche, elaboratori di opinioni, giuste o sbagliate, ma motivate con intelligenza e pacatezza. Sovente però c’è gente che mi lascia perplesso: sanno poco, esperienze professionali modeste, cultura approssimativa. In compenso grande attivismo, luoghi comuni, tono di voce elevato, slogan di una superficialità irritante. Riscuotono grande successo: parlano alle pance, non alle teste. E naturalmente è proprio per questo che sono un po’ dappertutto, perché portano consenso. Così la prima categoria di candidati che potrebbe portare Idv sopra la soglia del 4 % è costituita da persone come queste. Poi c’è un’altra categoria: i professionisti della politica, gente che ne ha fatto un mestiere e che, in vari modi, spesso con promesse illecite o più direttamente con denaro, ha accumulato pacchetti di voti. Per loro un partito vale l’altro: esibiscono la loro dote e si offrono, come al mercato. Anche questi servono molto per raggiungere soglie di consenso elevate. Non c’è dubbio che, imbarcando gli uni e gli altri, Idv potrebbe diventare un partito che “conta” e aspirare a posti di governo. Insomma potrebbe entrare nel giro grosso. La domanda è: poi, di questa gente, che cosa ne fa? Nella migliore delle ipotesi è inutile, nella peggiore (ma probabile) pericolosa. Così mi è venuto in mente che, se Idv “torna un partito del 4 %”, non è che poi sia necessariamente un male. Niente alleanze, niente schieramenti, oggi si vota con il Pd, domani si appoggia B&C (mi viene in mente solo la legge sullo stalking). Ma insomma, un partito di gente che fa politica come servizio (lo so, mi ripeto, ma tutto comincia da qui) non è proprio quello che serve al paese? Solo che qui cominciano altri problemi. Perché, se cambia la legge elettorale e riprende vigore il sistema delle preferenze, le persone di cui ho parlato (male) andranno a nozze; egemonizzeranno qualsiasi partito. Chi non voterà gente che fa promesse illecite (e magari le mantiene) di appalti, modifiche ai piani regolatori, case e lavoro? E chi non voterà persone che straparlano di precariato, lotta alla mafia, aumento delle pensioni, banche responsabili della crisi? Che poi lo straparlatorenon abbia la minima idea di quello che dice purtroppo per molti cittadini è irrilevante. A questa gente si aggiungeranno i big dei partiti, quelli dall’elezione sicura per via del voto di bandiera. Con questo sistema, di persone serie ai partiti ne arriveranno poche. Allora meglio il “porcellum”? È difficile decidere, le implicazioni negative sono tante, soprattutto per gli abusi che permette: l’era delle veline in Parlamento è cominciata così. Certo che un partito con una classe dirigente seria, onesta e preparata, che riempia le sue liste di “gente che fa politica come servizio” (non trovo un altro modo di dirlo), allora… Però il problema a questo punto diventa: e chi lo vota? Magari c’è una terza soluzione. Che è stata immaginata da uno scrittore di fantascienza, Robert Heinlein. Possono votare e assumere incarichi pubblici di alto livello (si chiama elettorato attivo e passivo) solo le persone che hanno lavorato gratuitamente (e onestamente) per un certo numero di anni al servizio dello Stato. Gli altri, liberi di godersi la vita; ma non si impiccino di politica. Fantascienza, appunto. Però… dal BLOG di Bruno Tinti |
( 31/5/2011 13:08:47 N. 377170) - godkyuss ![]() ![]() |
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Non abito a Napoli città e quindi non avrei potuto votare, ma se avessi potuto farlo di sicuro la mia preferenza sarebbe andata a De Magistris..prima di tutto perchè credo che sia una persoan pulita ed onesta , seconda cosa perchè credo che non si abbandonerà a clientelismi e favoritismi var, terzo credo che abbia ottimi intenti ed un buon programma, certo bisognerà anche vedere quali sono le reali condizioni in cui si trova attualmente il comune, cioè biusognerà anche confrontarsi con i disastri lasciati dalla precedente giunta comunale. Gestire questa città non è facile si sa, non lo è per molteplici fattori che non stò quì ad elencare tanto li conosciamo tutti , vivo ogni giorno questa città quindi penso di poter parlare con cognizione di causa. Il centro destra ha accusato il nuovo primo ci ttadino di demagogia di eesersi avvalso di immunità parlamentari varie ecc. , si è solo data la zza sui piedi agendo così , la città è stanca dele solite facce, del solito modo di fare politica, della solita violenza verbale, delle solite promesse non mantenute una volta saliti al potere..questo nessuno di loro lo ha capito, De Magistris si..ci vuole una persona che dica le cose come stanno , una persona che sappia parlare alla gente, una persona che per un motivo o per un altro viva i problemi della gente, De Magistris in quanto ex magistrato credo ne possa sapere qualcosa no?Napoli è una città un'pò anarchica quesssto lo si sa, per questo spero che il nuovo sindaco riesca a lavorare nelle condizioni migliori, spero che il buon Luigi mantenga i suoi propositi , a me sta bene che sia un giustizialista che non guarda in faccia a nessuno, questo posto ha bisogno di una pulizia seria e profonda, deve migliorare in tutto e deve riguadagnare u'pò di autostima e se per questo ci vuole un'pò di polso fermo che ben venga. Tante cose andranno in viso alla malavita la quale sicuramente in un modo o in un altro tenterà di ostacolare il lavoro del nuovo Sindaco, soprattutto se quest'ultimo dovesse riuscire davvero ad attuare per intero il suo programma.De Magistris paura non ne ha e lo ha dimostrato per il passato con le sue inchieste(riuscite o meno che siano ha fatto nomi e cognomi e quasi tutti altisonanti)spero che anche in questo non venga lasciato solo sia dalle istituzioni che dalla cittadinanza stessa, deve crescere il senso civico nei napoletani, il rispetto per se stessi e per la propria città non sò se ciò accadrà ma mai abbassare la guardia o perder del tutto le speranze, sarebbe la fine di ogni cosa. Loso il detto dice" Chi di speranze vive disperato muore" ma se si tolgono anche le speranze a Napoli effetivamente cosa ci rimane?Lasciamo lavorare De Magistris in pace. |