Nick: Casual Oggetto: La rivincita del tifosotto Data: 21/11/2006 13.59.12 Visite: 468
Ho fatto un giro in un circoletto dalle parti di casa e ho notato che è esplosa la febbre azzurra. Anche quelli che fino a due settimane fa criticavano Reja a colpi di "s n'adda i, è a ruvin ro napl" ecc. ecc. non hanno dubbi: andranno a Pescara. Uno dei detrattori più feroci della squadra mi ha addirittura accolto col sorriso a 86 denti, ormai immemore delle sue previsioni nefaste degne della peggior fefy (vabbè non esageriamo), chiedendomi - LUI A ME - "fratè ma vien a Pescar?" Se non amassi il Napoli e le trasferte sarei stato tentato di dirgli "no, non vengo", mi sono invece limitato a ricordargli che secondo lui non saremmo andati oltre metà classifica. "Ma no fratelli' nun m'è capit" è stata la sua ridicola e impacciata giustificazione. Ben 4000 i napoletani previsti per questa trasferta, gente che sinceramente mi fa pena, che non ha personalità, che segue la squadra solo quando vince e se ne passa per il cazzo nei momenti di crisi. E non venite a dirmi che è giusto cosi' perchè il calcio è come il cinema e il teatro e che, quindi, se lo spettacolo è all'altezza si va altrimenti si resta a casa. Dovete dirmi una sola volta in cui siete usciti gongolanti dal cinema per una sola felice battuta del vostro attore preferito in un film di merda. Io invece potrei citarvi decine di episodi nei quali ho esultato come un maiale in mezzo alle ghiande per partite vinte immeritatamente, con un goal striminzito, col Napoli chiuso nell'area a difendere l'esiguo vantaggio. No cari miei, il calcio non è uno spettacolo e il tifo somiglia molto da vicino a un rito orgiastico e pagano, piuttosto che al pubblico compassato che segue la prima in un qualsiasi teatro del cazzo, limitandosi - se tutto va bene - a battere le mani alla fine. Perchè, vi chiederete, schifo i tifosotti? Non solo perchè sono degli infami pagnottisti senza palle e senza amore per la città (si c'è un legame fra il tifo e l'amore per la città, ve lo dico prima che ve ne uscite con la solita obiezione da 30 lire), ma anche perchè la loro presenza cafonesca e opportunista, vociante e senza mentalità, significa quasi sempre tarantelle, autogrill razziati, orrende sciarpe annodate in fronte, in vita, al polso, al collo, a qualsiasi ridicolo ammennicolo spunti dai loro corpi sgraziati e nauseanti. Sarebbe troppo facile ricordare loro Napoli - Albinoleffe (187 paganti), l'ultima trasferta della vecchia SSC Napoli a Genova, Sassari e Gela, le gelide partite in notturna della C1 su campetti coi tubi innocenti come spalti. Sarebbe facile e anche inutile, tanto noi ci saremo sempre, qualsiasi sarà il risultato, qualunque piazzamento la squadra otterrà e senza quel tripudio di sciarpe staremo certamente meglio, col nostro magico Napoli, simbolo e gloria della più bella città del mondo. |