Nick: ^PhOeN\X^ Oggetto: re:i medici privati Data: 12/7/2007 20.23.44 Visite: 61
La distinzione di ruolo ha valori differenti nel privato e nel pubblico. Nel "privato" c'è una differenza tra chi fa 1 operazione chirurgica e chi prescrive una purga... cosi come tra un neuropsichiatra e un dermatologo... E c'è questa differenza in funzione della..chiamiamola "importanza" (o urgenza) dell'argomento trattato (e di quanti "rivali di quel settore" ci sono...). Entrando in ambito statale l'ottica diventa quella di costi-e-benefici dell'ospedale (se salvano 10 vite in pronto soccorso non gli arrivano 20 milioni di bonus-di-fine-anno).
I lavori "statali" (oltre agli ospedali puoi includere l'insegnamento scolastico e altre categorie) hanno per costituzione il "pagare poco", non fosse altro che per il fatto di dover pagare un determinato numero di lavoratori "di quel tipo" un po (purtroppo) a prescindere dal vero "singolare valore di ognuno sul campo". A livello "imprenditoriale" (gli ospedali ormai sono società, e spesso organico..gestione\letti... tempi-di-degenza etc sono punti di interesse più vitali del rapporto medico\paziente) un ospedale deve avere tot medici... non tutti saranno particolarmente bravi... ma deve pagarli tutti (quindi tutti pagati al minimo.. salvo soliti calci in culo nella rincorsa al ruolo di primario). Se sei tra i medici "incapaci" teoricamente uno studio privato dovrebbe andarti male (lo studio privato "dovrebbe" fondarsi sul passaparola del valore del medico.. nessuno viene costretto a sceglierne uno invece di un altro...) Viceversa quando sei "bravo" (non conosco la realtà napoletana degli studi privati.. parlo in generale), puoi decidere se aprire uno studio privato al fine di guadagnare di più (diminuendo la varietà di possibili pazienti che avranno la vita migliorata dalla tua opera), oppure di accettare il "pagamento base" statale per aver scelto di sentirti più felice con te stesso nel guadagnare meno pur di aiutare più a 360° il prossimo. Se ci sono "costrizioni" per cui un medico è portato a aprire uno studio privato e invece non gli è concesso (ricatti o non so) e "ripiega" su un ospedale..alzo le mani... perchè è una realtà che non conosco (tutti i parenti che ho come medici in ospedali lo sono per loro libera scelta).. ma se le costrizioni non ci sono... un medico che sceglie l'ospedale per "principio" credo sia tra quelle persone che non "soffre" nel vedere quanto meno guadagna rispetto a uno studio privato... Il triste è quando si tratta di non avere scelte... come nell'acquisto di 1 organo in paesi stile USA... o quando scatta il ricatto nostrano "se vuoi quell'operazione entro 1 mese, vieni nel mio studio privato, altrimenti possiamo farla pubblica.. ma facciamo passare 2 anni". Ma li parliamo di burocrazie e ricatti... il giuramento di Ippocrate credo sia altro... |