( 2/9/2010 14:54:8 N. 376512) - VaMPiRiNa ![]() ![]() |
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meno 13 giorni all'alba!!! ♥
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( 2/9/2010 09:16:44 N. 376509) - grr ![]() ![]() |
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![]() ... if I could fly ... |
( 2/9/2010 08:28:57 N. 376508) - Linda King ![]() ![]() |
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Rue des Arts. Casa mia non poteva stare in un'altra strada. Erasmus: Giorno 1. |
( 1/9/2010 23:13:13 N. 376507) - †D4Rk_L|gHt† ![]() ![]() |
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Finché ci sarà io&te tutto sarà possibile. Bisogna che lo ricordi. Ti amo, sempre di più. blog modificato il: 01/09/2010 23:15:02 |
( 1/9/2010 23:03:40 N. 376506) - Marlene* ![]() ![]() |
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( 1/9/2010 19:51:29 N. 376504) - unerrore ![]() ![]() |
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<[OGGETTO MULTIMEDIALE DISATTIVATO IN BLOGROOM]
blog modificato il: 01/09/2010 19:52:20 |
( 1/9/2010 10:46:15 N. 376502) - *BAMBOLITA* ![]() ![]() |
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**Chere** |
( 31/8/2010 18:13:39 N. 376496) - **Chere** ![]() ![]() |
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[OGGETTO MULTIMEDIALE DISATTIVATO IN BLOGROOM] blog modificato il: 31/08/2010 18:14:35 |
( 31/8/2010 15:58:39 N. 376494) - Skarlet ![]() ![]() |
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L'estate sta finendo...bhè tanto meglio. Quali sono state le mie vacanze a parte la settimana a Londra?
Mai ho dovuto studiare ad agosto, ma quando uno è un perdente questo si merita. Ma che periodo di merda!!! |
( 30/8/2010 20:12:55 N. 376488) - Ramy* ![]() ![]() |
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Cercami, scappami fatti un po' sudare toccami qui: proprio sul cuore, qui fatti sentire come dovessi morire Il gioco del 'se' è pericoloso |
( 30/8/2010 16:24:1 N. 376487) - ^IspanicA82^ ![]() ![]() |
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![]() ...notti salentine...ti amo... ![]() |
( 28/8/2010 00:15:56 N. 376477) - .:Delilah:. ![]() ![]() |
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Mio fratello ha annunciato il gran giorno. Inaspettatamente felice per lui, le risate salivano proporzionalmente alle lacrime. Le lacrime, soffocate al nascere, sono fuoriuscite sotto forma di gridolini isterici. Passeggio fuori, in questo posto dimenticato da Dio, pregando che non comincino a urlare. Guardo la Luna. "Ma quand'è che si sgonfia sta Luna....." Pensieri mi trafiggono come un dolore. Macomesifaadavereunsorrisosempreanchequandopensoalmodomenopeggiorepermorire Ora sono sola, nessuno mi vede. Potrei piangere, mi sforzo. Nulla. Il mio corpo fa alcool da tutte le parti. Lelicka 26/08/2010 |
( 25/8/2010 11:48:22 N. 376470) - [OuT] ![]() ![]() |
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« la terra, il cui produr di rose
le dié piacevol nome in greche voci » L. Ariosto, Orlando Furioso, canto 3 |
( 25/8/2010 10:25:29 N. 376469) - Rasputin ![]() ![]() |
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1960-2010, UN PAESE, DUE IMMAGINIIl coraggio di costruire
Le nazioni, le famiglie e le squadre di calcio provano nostalgia per il passato prossimo. Hanno l’impressione che, prima, tutto andasse bene. Se non proprio bene, comunque meglio. L’Italia non fa eccezione. Dopo un’estate meteorologicamente incomprensibile e politicamente cattiva, dove la mondanità ha i sorrisi da Photoshop e il tormentone è la battuta di due ragazze sulla spiaggia di Ostia, è normale guardare indietro con rimpianto. Non siamo solo ripetitivi: siamo bloccati. Litighiamo per le stesse cose, nello stesso modo, con le stesse persone. L’Italia non è stata mai perfetta. Ma quasi sempre era un’imperfezione ottimista. Nell’estate 1960 le Olimpiadi di Roma segnavano la consacrazione di un Paese che ce l’aveva fatta: quindici anni dopo una sconfitta umiliante, l’Italia faceva registrare un aumento del Pil — si tenga saldo, ministro Tremonti — del 8,3%. Mina cantava «Il cielo in una stanza» e quella stanza si poteva affittare: lo stipendio di un operaio era di 47 mila lire al mese e un giorno di pensione sull’Adriatico costava 600 lire. A Roma, quell’estate, si svolsero le Olimpiadi. David Maranis, premio Pulitzer, scrive: «Furono i Giochi che cambiarono il mondo ». Sponsorizzazioni e televisioni, russi e americani, spie e competizioni, doping e rivoluzioni, gli occhiali da sole di Livio Berruti, i piedi nudi di Abebe Bikila e la sfrontatezza di un pugile diciottenne, Cassius Clay, il futuro Mohammed Ali, la prima pop star sportiva della storia. E l’Italia era lì, tramonti romani e gente in festa, teatro di tutto questo. Non era il paradiso. Era il solito purgatorio: ma le anime, allora, sognavano. Nel 1960 transitarono ben tre governi — Segni 2, Tambroni 1, Fanfani 3 — ma i politici, mentre litigavano, facevano: leggi, case, autostrade. Migrazioni interne, idee nuove, il cardinale Ottaviani che attaccava i socialisti «novelli anticristi». Neppure i drammatici scontri di Genova — centomila manifestanti contro il congresso del Movimento sociale italiano — riuscirono a cambiare l’umore nazionale, raccontato da Gabriele Salvatores nel suo film «1960» attraverso immagini televisive del tempo (sarà fuori concorso il 5 settembre alla Mostra del Cinema di Venezia). Il buonumore delle nazioni è una cosa seria. Non dipende solo dal fatto di vivere in tempo di pace: questa è una fortuna di cui godiamo da tempo, ma l’apprezza solo chi ha più di settant’anni, e ricorda la guerra in casa. L’umore nazionale non è neppure soltanto una questione di potere d’acquisto. Da cosa dipende, allora? Semplice: dalla sensazione d’essere dentro una storia che va avanti. Senza questa capacità narrativa, una comunità non vive: sopravvive. Magari si diverte, spende e spande per mascherare incertezza e delusione. Ci sono abitudini italiane che hanno l’aria d’essere tattiche consolatorie. Penso alle ubique allusioni sessuali (pubblicità in testa), non seguite da un’altrettanto strabiliante esuberanza sessuale; all’ossessione per qualsiasi gadget o al fatto che metà dei maschi adulti siano diventati gourmet, gli altri ciclisti e giardinieri (la libido prende strade strane).
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L’Italia del 1960 si sentiva una protagonista in cammino. I genitori faticavano pensando: i nostri figli staranno meglio. Nell’Italia del 2010 sappiamo tutti — padri, madri, figli — che la nuova generazione precarizzata starà peggio, e già ha bisogno di aiuto (per la macchina, per la prima casa). È un ribaltamento innaturale: la nazione che lo accetta è nei guai. |
( 24/8/2010 14:14:29 N. 376465) - °ÐaiQuiRi° ![]() ![]() |
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ancora niente ferie...
di questo passo posso pure impazzire :\ |