Nick: NEVERLAND Oggetto: La Mia Passione Data: 8/4/2004 2.39.32 Visite: 272
Finalmente stasera sono riuscito ad andarmi a vedere l'evento cinematografico dell'anno (almeno fino a questo momento) ed ora sono qui a scrivere le mie impressioni. Innanzitutto devo premettere che il film l'ho visto più con la testa che con il cuore. Dopo tutto quello che avevo letto in rete e tutto quello di cui si diceva ovunque mi ero ripromesso di dover capire questo fenomeno mediatico e darmi una spiegazione a tanto successo ai botteghini (costato 30 milioni di dollari secondo alcuni analisti porterà a Gibson solo con gli incassi cinematografici circa 900 milioni di dollari, per ora solo in USA la pellicola viaggia intorno ai 400) forse prossimo a diventare il film con il maggior incasso nella storia! Come seconda premessa ritengo doveroso dire di nn essere un Cristiano con la C maiuscola (sono anni ormai che nn metto più piede in una Chiesa) e che forse l'impatto che può avere il film con persone fortemente religiose e credenti può essere molto, molto diverso. Bene, ci hanno parlato di gente che muore d'infarto durante la proiezione, gente che esce con le lacrime agli occhi dalla sala, gente che si redime riavvicinandosi a Dio dopo la visione del film o durante le sue stesse riprese, accuse di antisemitismo, elogi al sommo misticismo e alla profonda religiosità di Mel Gibson o ancora le accuse, fatte allo stesso, di aver utilizzato la figura di Gesù per far esclusivamente soldi. "La fede è alla base del mio lavoro, senza alcuna speculazione." Mel Gibson Ma dov'è la verita? Che cos'è veramente "La Passione di Cristo"? Beh proverò a rispondere a queste due domande esclusivamente parlando di ciò che ho visto e/o ho provato io durante la proiezione, il mio quindi è un parere del tutto soggettivo è puo distaccarsi dal vs. Il film, come tutti ormai sapranno, rivive le ultime 12 ore compresa la crocifissione di Gesù Cristo. Ed è proprio così, il film nn risulta altro che essere una cronaca "storica" e "violenta" di quegli "avvenimenti". Il tutto viene tentato di essere cosparso da una spruzzata di "misticismo" che personalmente riesce a colpire lo spettatore (io spettatore) solo in 2/3 sequenze, mentre dall'altro lato il Gibson tenta di assestarci quanti più colpi bassi allo stomaco gli è possibile. E' importante dire che il film non si basa esclusivamente sui Vangeli ma anche sulle visioni della veggente stimmatizzata, una tale "Anna Caterina Emmerick" che in trance mistica dettò con un racconto minuziosissimo de la Passione di Cristo allo scrittore "Brentano" all'inizio dell'800. La maggior parte di noi ha sempre avuto una visione "pulita" della morte di Gesù. Lo abbiamo sempre immaginato, come viene ritratto nelle Chiese e nell'Iconografia, un Gesù sofferente e molto "correct", senza scandalizzare senza considerare il Gesù uomo, quello fatto di carne, arterie e sofferenza vera, umana e insostenibile. Ma se i fatti sono andati come si narra invece, Gesù andò sulla croce molto "carnalmente", senza squilli di trombe, inquadrature di sbiego, musiche di sottofondo, luci particolari, trucco o quant'altro. Fu una morte molto umana, solo umana, d'altra parte è questa una delle basi della religione cattolica. Gesù è figlio di Dio, è Dio, ma è anche e solo Uomo. E' un Mistero della Fede. Quindi Gibson ci fa vedere quella morte per come dovrebbe essere avvenuta all'epoca. Tortura estrema, fisica e psicologica per 2 ore e 10, e morte violenta negli ultimi 5 minuti. E' violenza estrema, allucinante, terribile. Gesù viene percosso e malmenato dall'inizio alla fine del film. Dopo 10 minuti ha già un occhio spappolato e le ossa rotte, letteralmente. Viene gettato in catene, per divertimento, da un ponticello, e ritirato su... poi riceve 300 frustate con le fascine, e altre 300 col gatto a nove code. La pelle gli si divelge dal corpo, si massacrano le carni. Per essere crocifisso gli viene slogato l'osso del braccio dalla spalla, poi messo sulla croce e rigirato a caduta libera, per ribattere i chiodi di dietro ed è la stessa mano di Gibson a crocifiggerlo nel suo film. Ma è quello che successo, nessuna violenza gratuita. Non possiamo accusare Gibson che come opera artistica ci ha "solo" riportato la "realtà". Tutto in diretta, tutto in primo piano e tutto in Aramaico e Latino ma con sottotitoli in Italiano. Una "realtà" rivoltante è pur sempre una "realtà". Certo anche Gibson si prende le sue licenze "storiche" come la posizione di entrata dei chiodi durante la crocifissione. Il chiodo infatti "storicamente" veniva messo nel polso per via del peso che avrebbe sfracassato le carni facendo cadere la vittima prima che sopraggiungesse la morte. Ma nn era solo per questo, loro (i Romani) sapevano a quei tempi che nel polso tra le due ossa dove si inseriva il chiodo passa un nervo e che quindi inchiodare in quel punto preciso è un'indicibile tortura. Così anche se con qualche licenza come da Vangelo o da Iconografia classica questo è un film-fotografia, non c'è il punto di vista del regista, non c'è intrattenimento, non c'è filtro cinematografico... nn c'è poesia...ed è questa la pecca più grave. In certe lunghe sequenze Gesù sembra diventare proprio quel manichino senz'anima, in stile film Horror, che hanno utilizzato nelle scene più violente proprio per poter esagerare ancora di più. Ma la morte di Gesù, è stata sacra, sarà sacra, perché lo è diventata? Gibson non aggiunge alla sua morte la misticità che viene dopo (a parte una veloce sequenza di Resurrzione), ma ce la mostra per quella che secondo il Vangelo è stata. E in pratica ci restituisce quasi un horror movie ma riesce a distorgliersi dal genere inserendo qualche passaggio mistico/storico. Ed è proprio in due di questi due punti che mi sono commosso. Nel tempio quando Gesù viene processato sommariamente e dove riceve ripetuti sputi dritti al volto senza proferire parola, senza reagire o difendersi ma rimanendo lì immobile e fermo. Se solo Dio avesse voluto avrebbe potuto spazzare via tutti ma invece resta solo un Gesù pietrificato e ricoperto di sputi... un giro di telecamera veloce e vediamo Maria in lacrime e dopo un pò il fidato apostolo Pietrò che lo rinnegherà per ben tre volte. Ma la scena più toccante per me è stata quando durante la Via Crucis Gesù e la sua croce cadono nei pressi di Maria. Maria la mamma di Gesù... un sapiente flash-back ci mostra un Gesù bambino correre felice e cadere per terra. Maria vedendo il suo piccolo a terra corre con apprensione vicino al suo bimbo dicendo "Ci sono io vicino a te, ci sono io...", si ritorna velocemente al "presente" e Maria corre verso quello stesso bambino ora uomo, per terra ricoperto di sangue e con la pesante croce addosso, gli si avvicina come allora ripetendogli le stesse parole. La figura di Satana invece (Rosalinda Celentano) ed i demoni-bambini che perseguitano Giuda, anche se mistici, li trovo fuori luogo, più perfetti per un vero film dell'orrore. Di antisemitismo sinceramente io nn è ho vista l'ombra, qui gli unici a fare la parte delle bestie e a disgustare lo spettatore sono infatti solo i Romani, che deridono, sputano, frustano, pestano a sangue e crocifiggono Gesù sempre continuando a ridere... una frustata un ghigno, una corona di spine un sorriso, un chiodo e via ci si sbellica dalle risate. Per concludere è un film puramente emozionale, non ha altri scopi. O piace, o non piace. Non credo si possa dire che ci sono grandi prove di regia, di recitazione, o di sceneggiatura. L'emozionalità d'altra parte è già tutta solo nella vicenda originale che tutti ben conoscono. Gibson ci mostra il lato fisico della Passione con nessun finale a sorpresa, ma in fondo come poteva usarlo? Certo dopo tanta sofferenza c'è la tanto prevista e agognata resurezzione, ma dopo tutto quello scempio nn riesce a farti gioire o a liberarti da tutto quel sangue, da tutta quella violenza... quella resurezzione nn serve a farti sperare in un futuro migliore. I titoli di coda piombano veloci, qualcuno del pubblico in sala, che è rimasto in religioso silenzio durante tutta la proiezione. applaude. La massa segue a ruota e gli applausi rieccheggiano in sala, io credo di averli sentiti molto più forti e veri in altre occasioni. Io rimango fermo e perplesso in poltrona, nn applaudo ma osservo la gente intorno a me. Noto qualche occhio rosso per le lacrime ma appartiene ad un numero esiguo di persone (si conta sulle dita di due mani) rispetto alla massa giunta al cinema per assistere a quello spettacolo. Alla fine mentre si esce in riga e in silezio noto moltissime facce perplesse come la mia. Per concludere il film a parte qualche sequenza è la cronaca della Passione fisica e violente di Gesù... non c'è una volontà poetica ed è proprio questo il suo più grande limite e così facendo lo stesso Gibson blocca le ali ad un'opera che, oltre al ribrezzo per il rumore degli arti spezzati e quello della frusta e dei chiodi, io avrei voluto ricordare anche per qualche vibrazione/battito di cuore o sentimento interni, quelli che il dramma di un uomo crocifisso per salvare l'umanità intera, avrebbe dovuto suscitare in me e nel resto del pubblico. Senza poesia il tutto somiglia troppo ad un film horror, solo che qui non si ride come in certi film horror, non c'è l'ironia che c'è in certi film horror, non c'è il "tanto è tutto finto" che c'è in certi film horror...nn c'è nessuna speranza. Questo è quello che penso io di questa Passione di Mel Gibson ma invito lo stesso tutti ad andare al cinema per vivere questa esperienza anche perchè sono curiosissimo di sentire anche le vostre opinioni in merito, proprio perchè, ripeto, forse il film io l'ho visto più con la testa che con il cuore. |