Nick: Casual Oggetto: Non farà le stesse visite Data: 28/12/2006 17.51.27 Visite: 363
e risposte dell'altro mio post "Cicci cicci ti amo così tanto", perché si sa che le cazzate qui hanno un seguito molto più ampio, ma va bene pure se lo legge qualcuno dei pochi interessati che non l'aveva visto sul sito http://www.repubblica.it . In pratica da qualche anno ogni rapporto dell'Istat è un bollettino di guerra, con un numero sempre più ampio di famiglie che deve tagliare abitudini, consumi e beni essenziali. Quello di quest'anno non fa eccezione, anzi presenta degli elementi drammatici soprattutto al sud. Ora, mi rendo perfettamente conto che sono questioni personali e che ognuno è libero di svelare o meno la propria condizione economica su un forum pubblico, ma la cosa che mi piacerebbe sapere è se riconoscete nell'articolo delle difficoltà che vive anche la vostra famiglia, oppure se su internet si ritrova un numero maggiore di "garantiti" rispetto alla società reale. In sostanza: anche la vostra famiglia vive il momento di crisi, o bene o male avete mantenuto il tenore di vita a cui siete abituati da sempre? Buona lettura ai pochi che si avventureranno. ROMA - Metà delle famiglie italiane vive con meno di 1.800 euro al mese. Nel 2004, un nucleo familiare su sette ha ammesso di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese; una spesa imprevista di 600 euro, ad esempio, porta la crisi nel 30% delle case italiane. I dati contenuti nell'indagine "Reddito e condizioni di vita" curata dall'Istat (l'istituto nazionale di statistica) dipingono un'Italia in affanno, con il borsellino vuoto e il conto corrente sovente in rosso. E' un paese ancora diviso in due, con un Sud che non nasconde di avere difficoltà anche a fare la spesa quotidiana. La percentuale di famiglie residenti nel Meridione e nelle isole in condizione di disagio risulta superiore alla media nazionale: il 22,8% delle famiglie meridionali e insulari arriva con grande difficoltà alla fine del mese. In Sicilia la metà non riesce a sostenere spese impreviste, mentre in Puglia quasi il 10% riconosce di avere difficoltà ad acquistare i generi alimentari. In almeno un'occasione, il 9% delle famiglie si è trovato in arretrato con il pagamento delle bollette; il 12% ha procrastinato di saldare gli onorari dei medici e il 18% ha evitato di comprare i vestiti necessari perché non aveva più soldi. Addirittura l'11% delle famiglie intervistate ha confessato di dover tagliare anche sulle spese di riscaldamento per poter sbarcare il lunario. Aumenta il numero di italiani che si indebitano per comprare i mobili di casa o la macchina. Il ricorso al credito al consumo è aumentato in misura rilevante negli ultimi anni in Italia, ma non sempre rappresenta un vantaggio. Le famiglie italiane si indebitano ma spesso non riescono ad onorare le scadenze. Il 14,4% dei nuclei familiari si ritrova, almeno una volta nell'anno, in difficoltà alla scadenza dei pagamenti. L'Istat lo aveva già detto nel maggio scorso. Il fenomeno più incisivo al Sud e nelle isole, dove la percentuale di famiglie che non riescono a saldare il debito rateizzato sfiora il il 25%. Analizzando i dati Istat, sono poi quasi 4 su 10 le famiglie italiane che dichiarano di non potersi permettere una settimana di ferie l'anno. Con punte che sfiorano il 50% tra i pensionati o i nuclei numerosi, da cinque componenti o più. "E' la società consumista che tende a far indebitare le famiglie perché ci induce a spendere, non i soldi che abbiamo, ma quelli che pensiamo di avere in futuro", commenta il sociologo Domenico De Masi. "Ma per rinviare i pagamenti nel tempo, dobbiamo sperare che il nostro reddito resti quello che è attualmente. E purtroppo non è sempre così". (28 dicembre 2006)
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